Allers è considerato uno dei più lucidi ed efficaci critici del sistema psicoanalitico freudiano - Louis Jugnet l’ha definito «l’anti-Freud» -; egli ne ha criticato sia il metodo che l’antropologia. All’idea di uomo scisso sia al suo interno che dal mondo, Allers contrappone quella di uomo come un “intero”, ossia una interrelazione di parti non separabili l’una dalle altre e strettamente interconnesse tra loro, tanto che non è possibile una modifica in una di queste parti senza che ci sia una influenza anche sulle altre. Inoltre l’uomo è intimamente legato al mondo che lo circonda. La presente opera, edita a Londra nel 1932, costituisce - insieme a "The Successful Error" del 1940 - "la pars destruens" del lavoro di Allers. In questo lavoro l’intellettuale cattolico prende in esame le basi teoriche di quelle che all’inizio del secolo scorso venivano chiamate le “nuove psicologie” - la psicoanalisi freudiana e la psicologia individuale di Adler - in contrapposizione alla psicologia sperimentale della fine del diciannovesimo secolo. in conclusione, Allers getta le basi per una psicologia basata su una antropologia tomista. Sembra degno di nota che questa serrata critica alla psicoanalisi sia stata pubblicata quando Freud era acclamato in tutt’Europa, e le sue teorie raggiungevano la loro massima diffusione. Il presente lavoro dà l’occasione a Roberto Marchesini di descrivere la figura ed il lavoro di Rudolf Allers Allers - poco conosciuto, in Italia - e di inquadrarlo all’interno del complesso tema del rapporto tra psicologia e cattolicesimo.
Scheda Libro
Autori/curatori | Rudolf Allers |
Titolo | Psicologia e cattolicesimo |
Sottotitolo | Con un saggio introduttivo di Roberto Marchesini |
Collana | Orizzonti della conoscenza |
Anno | 2009 |
Pagine | 160 |
Formato | 15X21 brossura cucito |
ISBN | 978-88-89341-17-9 |