Nel 1943, Clive S. Lewis (1898-1943) pubblicò L’abolizione dell’uomo. La negazione del diritto naturale e di valori oggettivi – argomentava in quest’opera il futuro creatore delle Cronache di Narnia – avrebbe avuto conseguenze disastrose per l’umanità. Nel 2018 la scrittrice Fiorella Nash ha pubblicato L’abolizione della donna, e l’assonanza dei titoli non è casuale. La tesi centrale del suo libro, uscito in Italia poche settimane fa grazie alla D’Ettoris Editori di Crotone, è che esiste un femminismo radicalizzato e intollerante incapace di riconoscere dignità e diritto di espressione a voci femminili che non si riconoscono in qualcuno dei suoi imperativi