Il volume raccoglie tre saggi di Gustave Thibon (1903-2001), intellettuale cattolico francese assai versatile, capace di spaziare dalla filosofia e dalla letteratura antica alla matematica e alla medicina. Nella prefazione, Benedetta Scotti lo qualifica «un lucidissimo anatomista della natura umana» per il profondo realismo con cui guarda all’uomo e alla sua fallibilità strutturale, dovuta al peccato originale, che lo rende ondivago tra nobili desideri e meschine passioni, nostalgico del bene, ma incline al male.