Dal banditismo al brigantaggio

Scritto da  Sabato, 28 Giugno 2014
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Che cosa hanno in comune il bandito Marco Sciarra, l'insorgente Fra Diavolo o il brigante Crocco? Apparentemente niente, ma in realtà li lega un filo rosso, quello della resistenza, più o meno consapevole, da essi opposta in tempi diversi allo Stato moderno nascente o in via di affermazione. A metà strada fra l'opposizione passiva e la sollevazione popolare, il banditismo raccoglie fra i secoli XVI e XVII soldati disoccupati, disobbedienti fiscali, fuorusciti, protagonisti di conflitti tra fazioni e nobili impoveriti o preoccupati per l'invadenza statale. Vera sollevazione popolare è invece l'Insorgenza (1792-1814), cioè l'insieme delle resistenze contro la Rivoluzione e contro il regime di Napoleone Bonaparte in Italia e in Europa. Anche il brigantaggio postunitario è una realtà complessa, in cui rientrano la fedeltà dinastica e la resistenza all'invasore, l'opposizione alle caratteristiche più invadenti del nuovo Stato unitario – innanzitutto la coscrizione obbligatoria e la pesante fiscalità –, antiche tensioni sociali e l'inevitabile delinquenza comune. In questo libro Francesco Pappalardo descrive in maniera capillare, utilizzando una ricca documentazione, il panorama storico in cui nascono e si sviluppano queste realtà, soffermandosi su tanti personaggi non sempre presenti nei libri di storia: da Alfonso Piccolomini a Giulio Pezzola, dagli insorgenti meridionali – «Sciabolone», «Francatrippa», «Panedigrano», «Sciarpa» – fino a briganti come «Centrillo», il sergente Romano, Ninco Nanco.

Scheda Libro

Autori Francesco Pappalardo
Titolo Dal banditismo al brigantaggio
Sottotitolo
La resistenza allo Stato moderno nel Mezzogiorno d'Italia
Collana
Magna Europa. Panorama e voci
Anno 2014
Pagine 210
Formato 15X21 brossura cucito
ISBN 978-88-89341-80-3
Letto 565 volte Ultima modifica il Mercoledì, 01 Marzo 2017

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